Don Luigi Ciotti nel suo intervento al 33° Convegno nazionale delle Caritas diocesane del 25 giugno 2009 a Torino ha detto: “La strada ha una sua spiritualità. E’ un patrimonio di volti, storie, sguardi. Il confronto con la strada non è per noi una scelta possibile tra le altre. E’ un percorso obbligato. La strada deve tornare a essere il riferimento simbolico e operativo di ogni esperienza cristiana”.
Conosciamo bene l’impegno di don Luigi per quel popolo che la strada raccoglie perché non ha altro luogo di vita, perché vive l’esperienza della emarginazione; le sue parole, mi hanno particolarmente colpito perché anche la gente del Circo e del Lunapark ha sulla strada il luogo della vita con un “un patrimonio di volti, storie, sguardi”. La vita delle carovane, nella sua diversità rispetto al mondo dei fermi, esprime una ricchezza di valori umani, di capacità di relazione, di attenzione alle cose che merita attenzione e rispetto.
Dice ancora don Ciotti: “La strada esige fedeltà e lealtà. Ci chiede di leggere i cambiamenti e le trasformazioni. Ci chiede, ieri come oggi, di esserci, di impastarci con la storia, uscire dai nostri recinti, nicchie troppo protette. Ci educa all’autenticità, ad accogliere l’altro e riconoscerlo”.
Anche questa espressione esprime bene il carattere della gente del Circo e del lunapark che girando si trova nella necessità di relazione con persone diverse; ogni piazza è un mondo a sé con le sue tradizioni, i suoi personaggi ed ogni volta occorre capire le persone, le situazioni, i momenti perché il servizio alla festa del Circo e del Lunapark possa essere il migliore possibile. Occorre uno spirito di adattabilità ad ogni circostanza senza perdere se stessi, la propria personalità, la propria storia.
C’è un’altra espressione di don Luigi, che mi è piaciuta tantissimo e che è facilmente riferibile al mondo delle carovane: “Sulla strada si impara … la Chiesa deve saper riconoscere i volti delle persone. La strada è il luogo dove ogni sapere cozza contro i suoi limiti. E’ un luogo di educazione permanente. Richiede conoscenza. Ma diffidate di chi crede di aver capito tutto. La strada ci impone un continuo ascoltare e interrogarci”.
Credo che chi avvicina il Circo ed il Lunapark per andare oltre lo spettacolo, chi ha avuto l’occasione di amicizia, sa bene quanta ricchezza, e quante cose sono da imparare dalla Gente del Viaggio. La nostra Chiesa nasce dall’esperienza di un popolo che la Bibbia descrive come un popolo che viaggia, ed anche Gesù ci dice di non avere un nido o una tana come gli uccelli e le volpi. Dunque l’esperienza di Fede nasce dal viaggio, dal camminare, è l’esperienza biblica dell’«Esodo ». La vita della Chiesa attuale, invece, è fortemente radicata su di un territorio e la sua storia è legata tantissimo ai luoghi. Un rapporto autentico con la Gente che viaggia è sicuramente di grande aiuto perché permette i riscoprire valori dimenticati, a recuperare una esperienza più che millenaria. Concludo con un’altra frase di don Ciotti:“La strada ci ricorda che gli altri siamo noi. E l’incontro con gli altri non è fatalità né caso. E’ un dono”.
Grazie, dunque, a quanti del viaggio hanno fatto un’esperienza ed una scuola di vita. |